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Anna Banti è una grande signora, non solo della letteratura, ma della cultura tout court del Novecento. I suoi vasti interessi e la sua poliedrica personalità ne fanno un'intellettuale difficilmente inquadrabile in una rigida classificazione. È stata infatti non solo scrittrice ma anche storica dell'arte, critica letteraria, teatrale e cinematografica. Si occupò anche di traduzioni per Mondadori, prima per Vanity Fair di William Makepeace Thackeray e poi per Jacob’s room di Virginia Woolf. Oltre alla numerosa produzione saggistica apparsa sulla rivista Paragone, da lei fondata nel 1949 col marito Roberto Longhi, è stata autrice di sette raccolte di racconti e di nove romanzi. Prima di parlare di uno di questi, La camicia bruciata, mi preme tracciarne un profilo biografico.

Le assetate di Bernard Quiriny è un romanzo tutto sommato recente, ma già di difficile reperibilità. Pubblicato nel 2012 da Transeuropa nella collana Narratori delle riserve, spunta oggi cifre interessanti sul mercato dell'usato e risulta introvabile nelle librerie e nei negozi digitali. Oltre a questo, il tema e l’interesse suscitato nel tempo lo hanno reso “imprescindibile” ai miei occhi, motivo per il quale l’ho cercato a tutti i costi, per poi acquistarlo, leggerlo e recensirlo. Ora fa bella vista di sé nella libreria di casa.

Pasquale Di Palmo, in un delizioso libretto editato per Stampa Alternativa (Lei delira, signor Artaud, 2011), produce un sillabario essenziale per la conoscenza di un autore sfaccettato e complesso come Antonin Artaud. Di queste 21 voci mi colpiscono quelle che fanno riferimento al contesto letterario in cui si è mosso l’autore marsigliese, i suoi interessi per un meraviglioso letterario indagato in modo così personale. Non a caso la prima voce riportata da Di Palmo è proprio quella dell’alchimia, dottrina esoterica tra luce e tenebra che, insieme alla magia, abbonda nei quaderni e nelle lettere del poeta drammaturgo della crudeltà.

In occasione del Giorno della Memoria 2023, parliamo oggi con lo scrittore Paolo Grugni. In questi giorni è stato ripubblicato un suo romanzo dal titolo Darkland. I motivi del collegamento con la ricorrenza sorta per commemorare le vittime dell'Olocausto saranno più chiari leggendo l'intervista.

Sono stato recentemente a Cesenatico, per qualche ora di sole e relax sull’Adriatico, nel corso della quale mi sono messo a cercare il famoso tesoro nascosto. Tesoro che non ho poi trovato sotto la sabbia, ma in via Giosuè Carducci al civico 28, in un'edicola dove alcuni libri erano posti in vendita a pochi euro. Tra questi spiccava Nella nebbia e altri racconti di Eraldo Baldini, con la prefazione di Tino Dalla Valle.

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