Home

Informazione

Mattatoio n.5 è un sito amatoriale nato nel 2013, frutto dell'impegno e del contributo gratuito di alcuni autori, che inviano i propri elaborati senza una cadenza prestabilita. Tutti i contenuti testuali sono originali e non generati da software di Intelligenza Artificiale (bot). Al contrario, può succedere che alcune delle immagini pubblicate, siano generate da Midjourney. 

Nel supplemento letterario del Manifesto, Alias, il primo di settembre del 2024, leggo un interessante articolo a firma di Luca Fiorentini su Giorgio Caproni. Il pezzo ci informa della ristampa del Franco Cacciatore presso Garzanti. Il volume appartiene ad una serie di ristampe preziose curate da Adele Dei (studiosa già di lungo corso del poeta livornese), di cui si può apprezzare il lavoro fatto sulla raccolta precedente Il muro della terra. In questi due volumi Dei commenta ogni singola poesia, ricostruendone genesi e influenze letterarie. Già nel pezzo di Fiorentini era possibile estrapolare il succo, ossia le ascendenze più spettrali presenti nell’opera di un poeta che sempre più appare come uno dei più grandi del dopo Montale.

Nel cuore della foresta s’innalza una costruzione che sembra uscita da un sogno surrealista o da un incubo gotico: un fantasmagorico dedalo di torri, colonne, archi slanciati, portali, ripidi camminamenti e vertiginose scalinate; un alveare di pietra che cattura lo sguardo e infiamma l’immaginazione. Il giardino scultoreo di Las Pozas1 ha evocato nella mia mente lo spettro di Gormenghast, lo stupefacente castello-labirinto di Mervyn Peake; una magnifica e inquietante presenza-assenza destinata a infestare la mente dei lettori.

Sono trascorsi diversi anni da quando uscì il volume edito da Hypnos Edizioni su Sergio Bissoli Il paese stregato. Correva l’anno 2012, la crisi economica aveva lasciato dietro di sé cocci (e fantasmi) che non si sarebbero più ricomposti: Berlusconi aveva intrapreso la propria dissoluzione funebre, Monti stava risanando ferocemente le casse dello Stato sulla pelle delle generazioni più giovani, la lega di Bossi si avvitava su se stessa in vista di una nuova rinascita, la sinistra era frantumata tra le utopie di Vendola e il riformismo discreto di Bersani.

L’inferno non ha limiti, non è circoscritto in un unico luogo. Dove siamo è inferno e dov’è inferno lì staremo per sempre1Il luogo senza confini in cui sono intrappolati i personaggi del cileno José Donoso è un pueblo dimenticato da Dio: Estación El Olivo non verrà mai rischiarato dalla luce dell’elettricità-speranza.

Questo resoconto, come lo chiamerò, andrebbe redatto dopo un bel bicchiere di bianco, possibilmente un Trebbiano d’Abruzzo, da gustare fresco e non freddo. Lo scrivo, invece, a caldo, dopo una birra olandese marca 88, perché poi, bevendoci sopra, rischierei di dimenticare senz'altro qualcosa di importante. E una domanda, da porre a Donato Novellini, davvero ce l’ho.

Pagina 1 di 4

Libri per genere: