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Nobile di famiglia, ricchissimo, di gran classe, abile giocatore di tennis, proprietario di una tenuta principesca a Monasterolo, frazione di Vaprio d'Adda, in provincia di Milano. Morto nel 1997 a New York vittima di un infarto, negli anni di tangentopoli cenava a caviale con Francesco Saverio Borrelli. Uberto Paolo Quintavalle ha lavorato in ambito giornalistico per conto del Corriere della Sera e ha scritto parecchi libri, oggi tutti fuori catalogo e dimenticati. Di lui ci si ricorda al massimo la sua partecipazione come attore all’ultimo film di Pasolini. Era uno degli aguzzini di Salò. Il resto è oblio, o quasi. Ho recuperato quattro libri. Il primo romanzo è Segnati a dito del ’56. Prima aveva pubblicato solo un poemetto e delle tragedie.

Di solito su queste pagine trattiamo di testi polverosi e difficili da reperire. Poi capita qualche eccezione, come nel caso di Pura razza bastarda, libro uscito nel 2018 per Laurana Editore e che ho letto recentemente. Corposo, sia per la mole che per la quantità dei temi trattati, il lavoro dello scrittore Paolo Grugni si presta a più interpretazioni: romanzo, diario, ricerca storica, almanacco sportivo e musicale. 

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit? Macché, è evidente che su questo sito piacciono più le cose dimenticate e da riscoprire, per cui al bando il lorem ipsum e viva l’etaoin shrdlu, espressione un tempo usata dagli operatori delle Linotype per testarne l’efficienza. Su queste macchine per la composizione tipografica le lettere erano ordinate  in base alla frequenza d'uso, e quelle di etaoin shrdlu comparivano in ordine sulle prime due colonne da sinistra. Spesso, quando facevano un errore, gli operatori scorrevano con il dito sulle due colonne per inserire la stringa di testo, segnalare la presenza di un errore e ritrovarlo più facilmente in seguito1. Col tempo l’espressione cominciò ad essere utilizzata anche in modo ironico e spiritoso, tanto da condurci al bellunese Beniamino Dal Fabbro e al suo ultimo romanzo edito, Etaoin.

In una recente intervista pubblicata su Medium Italia1, Tiziano Sclavi ha affermato di aver scritto nel corso della propria vita, un sacco di cose, tra cui parecchi romanzi, alcuni dei quali, una volta distribuiti, hanno poi ottenuto “un’esplosione di indifferenza totale”.

Giuseppe Pederiali è un nome che non necessita di molte presentazioni, capace in passato di coniugare con la sua scrittura il mondo del fantastico con quello del reale, dando alle stampe oltre una trentina di titoli interessanti e di successo. Detto questo, possiamo anche affermare che qualche "libraccio", nel senso più buono del termine, anche lui l’ha sulla coscienza. Senza scomodare Zora la vampira, di cui fu l'ideatore e della quale si potrebbe tornare a parlare in futuro, merita una menzione speciale, per il pubblico di Mattatoio n.5, il libro Povero assassino, uscito nel “lontano” 1973 per la Fratelli Fabbri Editore, nella collana Sotto accusa.

Nel caleidoscopio d'un giornale femminile un dongiovanni fa strage di cuori senza curarsi delle lacrime delle amanti d'una sera. Ma ci sarà una donna che non accettando il brusco addio trasformerà in odio la sua passione bruciante. E la violenza dell'odio genererà una catena di delitti che sarà sciolta da un nuovo amore.

Ladro di Ferragosto (1984) e Il santo peccatore (1995) sono due parabole moderne finemente cesellate con parole e frasi di precisione chirurgica e allo stesso tempo di alto valore poetico. Le numerose affinità tra i due romanzi, anche tematiche, segnalano più l'immaginario dell'autore che un messaggio analogo e coerente: le due vicende, infatti, pur mostrando due facce (forse più di due) della stessa medaglia, sono quasi opposte negli esiti.

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