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Nel 1996 l’Italia era ripartita dalle ceneri della prima Repubblica. Ceneri ancora fumanti. Il partito comunista più grande d’Europa era caduto col muro di Berlino, la Dc, il PSI distrutti dal ciclone di Mani Pulite. La mafia aveva ingaggiato una guerra mai vista contro lo Stato, uccidendo con le bombe figure simbolo come Falcone e Borsellino. Su di loro pesavano (e pesano tutt’ora) fantasmi, ombre, segreti mai veramente svelati fino in fondo. Dopo erano venute le bombe sul continente. A Roma, Milano, Firenze. Poi tutto era finito così com’era cominciato. Altre facce. Altri partiti. Berlusconi. La nuova destra di Fini. L’Ulivo di Prodi. Dalle macerie era cominciata un’altra storia.

Non molto tempo fa mi sono recato a Tito, in provincia di Potenza, per qualche giorno di vacanza con la famiglia. Senza tediarvi oltre con informazioni del tutto personali, aggiungo semplicemente che nel paese lucano ha sede il "Fondo Alianello", ospitato nella locale biblioteca e composto da quadri, disegni, fotografie, documenti, libri e alcuni oggetti personali appartenuti a Carlo Alianello, scrittore e sceneggiatore cattolico, nato a Roma da padre potentino e madre titese. Naturalmente non ho resistito e complice una giornata senza escursioni in programma, ho vinto la pigrizia e trovato l’abbrivio per una doverosa visita al "Fondo Alianello".

La New Edi.Gra.F edizioni editava già Bigfilm e Cinesex, due grosse riviste di fotofilm degli anni ‘70. Il n.1 di Suspense esce nel maggio del 1970 (pag. 74, L. 250). È una rivista di fotofilm dal curioso sottotitolo “amore erotismo magia terrore”.

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