Il 28 ottobre 2013 usciva su Mattatoio n.5 il primo articolo ufficiale, a firma di Anna Preianò, dal titolo Ultimo indirizzo conosciuto: R. 105, n. 246.
A distanza di tempo da quel momento, ci sembra giusto rimarcare il traguardo raggiunto: dieci anni, per un sito, sono veramente tanti. Lunga vita Mattatoio n.5!
Mi capita di interrogarmi sul rapporto che alcuni autori hanno avuto con il genere giallo. Sarà perché, da invisibile della scrittura, reputo di fare parte di coloro che, nel corso della propria traiettoria autoriale, hanno sviluppato una certa ossessione per il giallo perfetto, non tanto e non solo per quanto concerne il meccanismo di indagine e risoluzione del caso, ma soprattutto per quanto concerne la sfera letteraria.
Lascio per il momento da parte quei gustosi volumetti dei KKK, dei quali vi parlo da tempo, per fare un piccolo salto in avanti. Nel 1987 Sperling & Kupfer edita nella sua collana di paperback un romanzo di William Katz, “Gli occhi del terrore”, tradotto dall’americano da Luciana Bianciardi.
I capolavori della serie KKK classici dell’orrore, Orgasmo di Quentin Polansky (alias Laura Toscano), n. 168, del 5 dicembre 1971. Ancora siamo nel biennio d’oro del nostro italian giallo, e anche questo volumetto da 250 lire ne è un esempio perfetto. La Toscano è ormai al vertice della sua prosa: la trama, con inutile ambientazione parigina, è un condensato di ciò di cui parla Valerio Mattioli (in un volume collettaneo stupefacente, Demonologia rivoluzionaria, della Nero edizioni) a proposito del thrilling italiano, ossia un genere che intercetta le sfaccettature acide del pop, miscelandole con un esoterismo parasatanico, sesso estremo e droghe (miscugli che vengono dall’America, dai lidi irreali di una California pagana).