Renzo Barbieri ha avuto molti meriti. Verso la metà degli anni settanta, l’editore milanese affianca alle sue numerosissime collane a fumetti horror-erotiche una serie di romanzi del terrore, anch’essi destinati al circuito secondario delle edicole.
Ci piacciono i libri che indagano l’illecito, l’estraneo, il represso, il bizzarro, l’ignoto, la “cosa” perturbante che svela ciò che nel familiare è stranamente inquietante.