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In una villa nei dintorni di Roma, si verificò uno strano fatto. Una notte, un cacciatore che si era levato prima dell'alba, udì una voce infantile che cantava con tono stridulo una canzoncina: poco dopo la voce s'interruppe, e si udirono delle grida laceranti, miste a singhiozzi...

Nel 1988, secondo un sondaggio riportato dal giornalista Arrigo Levi, il 33% degli italiani credeva nell’esistenza del diavolo.1 Nello stesso anno, sondaggi più circoscritti – e limitati alla città di Torino, già di suo connotata da una certa reputazione sulfurea – consentivano di precisare il dato, con qualche piccola sorpresa. Nella città della FIAT e dell’Einaudi, nel 1988, credevano al diavolo il 18,7% degli uomini e il 19,3% delle donne: un dato praticamente identico, dunque, alla faccia di una presunta propensione femminile alla superstizione.