La cultura di massa degli anni ’60 si nutre di scuole, caserme, tribunali, carceri e cimiteri. Una società rurale non ancora scomparsa e una società di massa “arrivante”. Nuove identità di classe. La sociabilità di gruppo passa dalle piazze, ai caffè, ai luoghi del dopolavoro. Circoli anarchici, periferie urbane, osterie, il tutto in una transizione post-fascista sorvegliata dalle pratiche religiose. Una geografia di luoghi sacri nella penisola, con Madonne votive, chiese di campagna e riti di passaggio (matrimoni, funerali, battesimi) a ricordare un’intensa devozione religiosa in tutte le classi sociali. Nel frattempo la vita quotidiana si fa più dinamica, mobile, con una densità degli spazi urbani intasati dalle automobili.
Il primo giugno del 1973, esce nelle edicole italiane il primo numero di Oltretomba gigante, che va ad aggiungersi alla collana regolare e a Oltretomba colore. Il formato aumentato, grandi tavole, copertine pittoriche coloratissime e spettrali, tutti elementi che rendono la collana tra le più belle tra i fumetti neri di allora. Per una breve storia editoriale rimando ai bei volumi filologici curati da Luca Mencaroni editore.