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A metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, l'editore Vallecchi propone a Giovanni Papini di stampare in un'unica edizione le novelle ritenute più interessanti, tra quelle scritte dallo scrittore fiorentino in età giovanile. Il libro esce con il nome di Strane storie e segue di solo qualche mese un'altra raccolta, per lo stesso editore, dal titolo Concerto fantastico. 110 racconti, capricci, divertimenti, ritratti. Ad aiutarci nel comprendere le differenze tra i due libri è lo stesso Papini, nella seconda di copertina di Strane storie, dove dice che Concerto fantastico riunisce in un unico volume tutte le sue novelle, mentre nel primo sono raccolti i racconti scritti a inizio del secolo. Papini mette poi le mani avanti, avvertendo che le novelle “mostrano, perciò, molti segni della gioventù e soprattutto la mania della novità fino alla stravaganza, del paradosso fino all'assurdo, del rovesciamento fino al delirio”.