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Intervista a Ernesto Valerio e a Vittorio Bonino, fautori della "riscoperta" di Romanzo con Cocaina

Venerdì, 18 Settembre 2020

Tre anni fa scrivemmo una recensione di Romanzo con cocaina, opera "firmata" da M. Ageev e tradotta nel 1984 da Lila Greco, per la casa editrice romana E/O. Approfittando della riedizione del libro, curata da Ernesto Valerio per conto di GOG, abbiamo pensato di fare qualche domanda a lui e a Vittorio Bonino, che ha letteralmente cambiato pelle al testo in italiano. 

Max Boschini: Cosa ti ha spinto a voler dare nuova vita a un libro fuori catalogo? Perché proprio quello?
Ernesto Valerio: L'istinto mi farebbe rispondere con la consueta retorica dell'editoria italiana, lato utenza/libraio: cioè, che in Italia si pubblicano troppe novità ogni anno, che la qualità si abbassa, che non c'è livellamento verso l'alto, eccetera. E che io abbia voluto tradurre in etica del buono e bello tale appello spesso inascoltato, andando a pescare nel passato una meraviglia dimenticata. In realtà, il mio è stato un mero istinto da lettore e da cercatore di usato: Romanzo con Cocaina è un romanzo che ho scoperto tardi nella vita esistenza di lettore, che non ho trovato da acquistare per tanto tempo, che non riuscivo a prestare (di conseguenza) e a far conoscere (mi piace, purtroppo o per fortuna, consigliare buone letture, col piacere tutto particolare di restare, spesso, inascoltato). E dunque, ho prima cercato di farlo diventare l'atto uno di un mio personale progetto editoriale e poi, una volta naufragato (sul nascere) tale progetto, l'ho proposto (insieme ad altri titoli che vedrete da qui ai prossimi anni) ad alcuni editori. E alcuni di questi alcuni, mi hanno prima dato ascolto, poi retta e infine fiducia. GOG in primis, che ha sposato con entusiasmo Romanzo con Cocaina e altri titoli di quell'area del mondo e del tempo, e mi ha fatto molto felice.

MB: Riproporre un libro già uscito è sicuramente un'operazione complicata, per vari motivi. Quale approccio avete adottato?
EV: Sulla carta sì, lo è. Perché in linea teorica devi "combattere" con le vecchie edizioni, con i vecchi lettori che ti dicono "eh, era meglio la vecchia edizione", eccetera. E perché il mercato editoriale è bulimico, fagocita velocemente per darsi sazietà e poi rimette tutto, illudendosi di essere pronto a recepire altro e a non sentirsi o farsi del male. Ma se guardo al mercato di Romanzo con Cocaina, ci vedo solo tanto oblio e una atavica impossibilità per il lettore di accedervi, per cui la percezione diventa quasi quella di una "nuova uscita": in termini di impatto sullo scaffale, non è cosa da poco.

MB: Cosa cambia dalle edizioni precedenti?
EV: La traduzione, all'opera di un vero maniaco del dettaglio come Vittorio Bonino, che ho avuto la fortuna di conoscere per questa avventura, ricalca fedelmente le scelte linguistiche (e biografiche, per quanto parziali e "macro") di Ageev, e del periodo storico in cui ha vissuto, in generale e come esule in quel dell'allora Costantinopoli. Una lingua madre zoppicante, piena di nervi scoperti, difettosa, ma che ha creato, con la sapienza narrativa e descrittiva dell'autore, un libro che non ha, per me, eguali nella prima parte del secolo scorso per forza dirompente e, soprattutto, senza speranza. Un "fine pena mai" auto imposto, il che è cosa rara nella vita e nella letteratura. Quindi direi che, sì, il fulcro della diversità sta nell'incredibile e precisissima opera di traduzione (e revisione successiva, di cui mi faccio carico, onore e onere) di Vittorio.

MB: Sono felice tu sia andato a parare sulla traduzione, che dopo aver letto il libro posso garantire essere il valore aggiunto di questa nuova edizione. Ne approfitto per chiedere quindi a Vittorio Bonino se può darci qualche indicazione, qualche succulento aneddoto, sul modo in cui ha affrontato il suo lavoro.
Vittorio Bonino: C’è un episodio che penso sia esemplificativo del mio approccio al testo. Avevo appena iniziato la primissima stesura della traduzione e avevo deciso di lavorare sullo spazioso tavolo della cucina, armato di dizionari cartacei e online e di una certa quantità di cibo. Dopo una settimana, la situazione si presentava uguale al primo giorno: dizionari aperti, cibo smangiucchiato ovunque, e io incaponito sempre sulle stesse pagine, nel tentativo di rendere al meglio la ricchezza della sintassi del testo russo e di non appesantire troppo il testo italiano. Cosa non facile, soprattutto visto il continuo utilizzo del gerundio da parte di M. Ageev in russo (che è completamente diverso, in alcune sue espressioni, dal gerundio italiano). Ho cercato di essere il più preciso possibile, di non dare nulla per scontato, tutto per poter restituire la complessità del carattere, i rimorsi di coscienza e anche le abiezioni di cui Vadim si rende protagonista nel corso del romanzo. Vadim non è altro che un uomo del sottosuolo, per dirla alla Dostoevskij, che sprofonda sempre di più nell'egoismo e nell'orrore. Ho cercato di sottolineare questa lettura del testo, che ritengo fondamentale. Vadim cade in un abisso, e il lettore con lui.  

MB: Dopo aver letto l’edizione GOG e aver recensito, in passato, quella tradotta da Lila Grieco e uscita per E/O nel 1984, penso che la nuova traduzione abbia colto nel segno. Se posso chiederle un’ultima cosa, le chiedo di provare a convincere i “vecchi” lettori ad acquistare la nuova uscita… :)
VB: Ai "vecchi" lettori consiglio di leggere questa nuova traduzione proprio per lasciarsi coinvolgere di nuovo dalle vicende di Vadim con occhi diversi, tramite quella che è una lettura diversa, ma sempre rispettosa, del testo russo. Faccio un appello anche ai "nuovi" lettori: se cercate un romanzo che vi scuota nel profondo e che non vi lasci scampo, Romanzo con cocaina vi aspetta. Non ve ne pentirete.

MB: Grazie Vittorio, penso che le tue parole siano state molto convincenti, sia nelle tue risposte che nella traduzione. Vorrei chiedere infine a Ernesto, se può darci qualche anticipazione sui prossimi progetti di “recupero” di GOG.
EV: Stiamo lavorando su due fronti, chiamiamoli così: da un lato, un elenco di testi fornitoci dall'editore da valutare insieme e, dall'altro, un elenco di testi che abbiamo noi sottoposto all'editore. Il piano editoriale per il 2020 e 2021 è già strutturato, e siamo al lavoro su un primo testo di prossima uscita: rispetto al "silenzio" di M. Ageev, in termini di conoscenza media del lettore, parliamo di un autore molto conosciuto, a tratti idolatrato e che però ha, nella sua vasta produzione, alcuni testi inediti o quasi in Italia. Stiamo lavorando sul primo di questi. Ah, ovviamente, anch'esso è russo (perché la linea che seguiremo per GOG ha una chiara vocazione linguistica, e guarda in primis appunto alla lingua russa).
Indipendentemente, invece, sto collaborando anche con un'altra realtà editoriale, Reader for Blind, che inaugurerà a breve una collana di riscoperte, per lo più italiane. E lì ho messo già tantissima carne al fuoco e il 2021 ci darà tante e magnifiche nuove (ri)uscite.