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Risultati della ricerca per: thole

Venerdì, 20 Marzo 2020

Requiem for Richard Laymon

Ho tentennato un po' prima di scrivere questo articolo, in parte perché di Richard Laymon so quasi nulla. Di esperti su di lui ce ne saranno, ma non devono essersi sprecati perché su internet (in italiano) si trova pochino. In un volume di Monster Masters di qualche anno fa era possibile leggere alcune cose su di lui dette dalla moglie Ann Marshall. Su youtube circola una intervista degli anni ’90, con lo scrittore che si dondola sornione su una sedia, il viso largo a frittella, gli occhietti piccoli dietro le lenti dei grandi occhiali, il fisico corpulento e obeso.

Pubblicato nella categoria Thriller
Mercoledì, 11 Settembre 2019

Planète/Pianeta

La rivista Planète/Pianeta esce in edizione italiana nel marzo/aprile del 1964. Planète (The Planet) era una rivista francese di realismo fantastico creata da Jacques Bergier e Louis Pauwels. Funzionò dal 1961 al 1972 (in Francia).

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Renzo Barbieri ha avuto molti meriti. Verso la metà degli anni settanta, l’editore milanese affianca alle sue numerosissime collane a fumetti horror-erotiche una serie di romanzi del terrore, anch’essi destinati al circuito secondario delle edicole.

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Lunedì, 16 Ottobre 2017

I tre grassoni, di Jurij Oleša

Non conoscevo Jurij Oleša, tantomeno il suo I tre grassoni, ma complice una bellissima copertina di Karel Thole e un titolo che mi incuriosiva, ho deciso di procurarmi questo libro, edito in Italia per la prima volta nel 1969 da Il Saggiatore.

Pubblicato nella categoria Fantastico

Sul finire degli anni Sessanta, il Belpaese visse un autentico boom del romanzo giallo, con un fiorire di pubblicazioni e collane su cui trovarono spazio anche diversi autori italiani, non più obbligati ad utilizzare pseudonimi anglosassoni come in passato, ma liberi di ricorrere al proprio nome di battesimo. Rispetto agli anni precedenti non solo aumentò la produzione, ma anche la qualità risultò migliore, come se il doverci mettere “la firma” obbligasse gli autori ad un maggior impegno, con soddisfazione di tutti, pubblico compreso. Il successo poi di Scerbanenco fece scuola e rese tutto più facile.

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Si possono collezionare i libri per i motivi più svariati, dal genere all’autore, per casa editrice o per collana, talvolta anche per periodo. Raramente, almeno credo, lo si fa per la copertina, che pure riveste un’importanza capitale nell’indurre il lettore all’acquisto. Sono convinto che molti dei lettori di Mattatoio n.5, come il sottoscritto, abbiano fatto compere sulla spinta emotiva di illustrazioni bizzarre, fantastiche o ammiccanti, talvolta realizzate da autentici fuoriclasse  come Carlo Jacono, Ferenc Pinter o Karel Thole, ma anche grazie a opere più grafiche e meno di nicchia. Bene, detto questo, confesso che una parte della mia libreria è occupata dai capolavori firmati Mario Dagrada, usciti per Rizzoli nella collana La Scala tra il 1962 e il 1971.

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Lunedì, 04 Maggio 2015

Spirali del tempo, di Chad Oliver

Il tam-tam tra appassionati di fantascienza funziona ancora e così anche un vecchio romanzo come questo, di un autore stimato (ha avuto presentazioni da Asimov) ma che non ha mai creato grandiosi cicli o vinto premi Hugo – ed è scomparso da molti anni – ha un suo seguito. Finalmente ho potuto gustarlo: difficile anticipare la trama senza rovinarla; prendiamola alla larga e diciamo che i romanzi di Oliver hanno una solida e lineare narrazione e nascono in ambienti aperti (la savana africana delle Rive di un altro mare, qui l'alta montagna USA: 4000 mt!), in paesaggi che immagino aridi e polverosi, con un protagonista solitario... sarà perché Oliver era texano?

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È il primo romanzo di Matheson che leggo, quindi non posso valutare l'autore. Romanzo e racconti però fanno capire che Richard Matheson è uno di quegli autori che non vuole uscire dal genere che si è scelto, ma preferisce arricchirlo di spunti e di aperture.

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Giovedì, 13 Novembre 2014

Le rive di un altro mare

Un lettore di fantascienza è per definizione un "nuovista", appassionato del futuro; ma al tempo stesso, per ragioni storiche, un cospicuo sottogruppo dei lettori di fantascienza italiani ha raggiunto e superato la mezza età. Ne consegue un continuo conflitto tra sostenitori del libro digitale e del libro cartaceo, che raggiunge sottigliezze degne delle diatribe tra monofisiti e manichei: Vuoi mettere che con il digitale puoi associare la copertina (digitale) che vuoi? – Sì, ma non sarà mai una copertina dipinta da Karel Thole, anche un po’ ingiallita, non credi?

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Tra gli appassionati di fantascienza ferve, sempre pronto a riaccendersi, il dibattito sul ruolo storico di Urania: diffusione della sf fino a livelli di popolarità eccezionali negli anni '70, o chiusura della medesima in un ghetto, da cui non è più riuscita a uscire una volta che, cessata la spinta della corsa allo spazio e l'influenza della guerra fredda, era necessaria una trasformazione?

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Lunedì, 09 Giugno 2014

Naufragio, di Charles Logan

Vorrei cominciare ringraziando il signor Luigi Di Gennaro (chiunque egli sia), che nel 1975 era abbonato a Urania e ha conservato in perfette condizioni questa copia del libro finita nelle mie mani.

In quell'anno Shipwreck di Charles Logan si aggiudicò il premio per il miglior romanzo di fantascienza inglese indetto dall'editore Gollancz e dal quotidiano Sunday Times. Urania fu rapidissima nel tradurre e pubblicare l'esordio di quella che poteva essere una promessa della science-fiction; purtroppo una laconica pagina su Wikipedia ci conferma che Logan, che ci auguriamo viva ancora, alla ragguardevole età di 84 anni, non ha scritto altro, a eccezione di un paio di racconti rimasti inediti.

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La Pasqua è trascorsa da poco: cade quindi opportuna una recensione sul tema fantascientifico più affine, e cioè l'Utopia, la rinascita di una società (non mancano naturalmente le distopie, essendo la fantascienza un genere concreto e a suo modo realistico).

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Riscoprire libri dimenticati significa anche ritrovare personaggi che hanno contribuito a fare la storia dell'editoria in Italia: una storia discreta e non strillata – lontana dalla luce dei riflettori perché poco interessante per i più – ma preziosa per ripercorrere il nostro passato in una prospettiva insolita, come abbiamo già osservato parlando della straordinaria avventura dei piccoli editori romani "d'assalto" degli anni Sessanta. La collana «Sotto accusa», pubblicata da Fabbri nel corso del 1973 e destinata non solo alle librerie, ma anche alle edicole, comprende due serie, una di romanzi (profilata in rosso) e una di inchieste (in nero). Tra gli autori dei romanzi, tutti thriller "di costume" calati a fondo nella scottante e contraddittoria società italiana dell'epoca, compaiono Enrico Vaime (Novanta di gradimento), Giuseppe Pederiali (Povero assassino), Inisero Cremaschi (Le mangiatrici di Ice-Cream), Luciano Anselmi (Il commissario Boffa), Giuseppe Bonura (Morte di un senatore), Gaetano Gadda (Il complice del suicidio), Vieri Razzini (Terapia mortale, da cui Lucio Fulci trasse il memorabile film Sette note in nero, del 1977).

Pubblicato nella categoria Thriller