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Per molto tempo ho pensato che al mantovano, inteso come territorio, mancasse una sorta di imprinting mitologico, tale da renderlo non solo folk ma anche freak, al pari delle province emiliane con cui confina, Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Parma...
Una visione erronea, me ne rendo conto solo ora, dovuta certamente alle letture e agli ascolti adolescenziali tondelliani e punk-emiliani, alla quale solo recentemente sto cercando di porre rimedio, perché anche la mia terra di origine può vantare una letteratura tale da porla, agli occhi di un indagatore come il sottoscritto, nel pantheon dei luoghi mitologici. A Pietro Ghizzardi, Ulisse Barbieri e Clelia Marchi, di cui ho parlato nei mesi scorsi, aggiungo oggi Arturo Frizzi, irregolare ed incallito ciarlatano, nato a Mantova il 3 maggio 1864 da Carlo e da Angela Ferrari.