Nel 1969 erano giovani e orgogliosi di proclamare il loro manifesto:
"A cavallo tra una mitologia che ci pesa ancora sulle spalle e una mitologia che andiamo costruendo, giorno per giorno senza accorgercene, le storie di Horror tentano di fare il solletico all'intelligenza. E non hanno limiti, tranne quelli infiniti degli autori. I quali sono per lo più giovani o giovanissimi e, lo sbandieriamo con faziosità autarchica, tutti italiani."
Tra questi giovani spavaldi (con loro anche il regista Luigi Cozzi) che descrivono il passato come un peso sulle spalle e non si pongono limiti, spicca un cinquantenne erudito, "uno dei più qualificati esperti italiani di magia e misteriosofia", guest star della rivista: Emilio de' Rossignoli. Il suo tono riflessivo e a tratti malinconico arricchisce per contrasto e completa gli altri contenuti (validissimi) del periodico (sul primo numero, la storia a fumetti di Pier Carpi illustrata da Marco Rostagno, un incubo a occhi aperti in una Milano onirica posseduta dai suoi miti, dalla peste manzoniana a Leonardo da Vinci, è splendida).
La prima serie di Horror fu pubblicata fino al novembre 1971 (22 numeri). Nel 1972 uscì una seconda serie (10 numeri).
Godiamoci dunque l'articolo di Emilio de' Rossignoli pubblicato sul numero 1 di Horror, una carrellata mozzafiato densissima ma leggera, con chiusura mesta e toccante, come tipico suo.