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Il collezionista disincantato. Intervista a Michele “Miky” Clerici

Martedì, 07 Gennaio 2014

Con questa intervista apriamo un nuovo filone di ricerche dedicate a chi, oggi, in vario modo, si occupa di libri che furono. Vuole essere il nostro messaggio di auguri a chi ci legge: auguri di mantenere vive la passione e la curiosità, auguri di incontrare, chissà, un mentore che faccia da guida... per Michele "Miky" Clerici è stato Ernesto Vegetti, e di questo e molto altro ci racconta in questa chiacchierata. Michele è un collezionista e anche un venditore di libri di fantascienza: l'ho conosciuto poco più di un anno fa sotto i migliori auspici, acquistando da lui H come Milano. Me l'ha portato personalmente e mi ha detto: "sono molto curioso di questo tuo acquisto...". Ho capito subito che era una persona speciale.

Come sei diventato un collezionista?
Iscrivendomi nel 2003 a Urania Mania: avevo un po' di libri ereditati dai miei genitori, accaniti lettori di fantascienza, e li ho inseriti nel database di questo sito. Passare dal database di Urania Mania alla relativa classifica dei collezionisti è stata un'unica cosa: nacque la mia famigerata mancolista, che sembrava un'Enciclopedia Britannica, e da quel momento fu la fine!! Caricai poco più di 800 libri, dopo un anno ne avevo più di 3.500 e ora basta andare a vedere la classifica di Urania Mania... pura e semplice pazzia!

Li hai letti tutti?
Assolutamente no. Se leggo tanto, ora che faccio più fatica, in un anno leggo una cinquantina di libri: dovrei vivere circa 200 anni per leggerli tutti.

Il collezionista ama accumulare... è questo in definitiva lo spirito del collezionismo?
Non penso vi sia "uno" spirito del collezionismo. Ogni persona lo vive a suo modo: c'è il collezionista aggressivo, quello intransigente, il curioso, l'estremamente colto, il profondo conoscitore, il semplice accumulatore che vuole solo riempire scaffali e probabilmente non sa neanche cosa acquista... persone molto diverse tra loro!
Comunque penso che la spirito del collezionismo sia racchiuso principalmente nel momento della caccia, della scoperta e della conseguente cattura. Trovare un sacro tomo in una bancarella "improbabile", magari pagandolo poco... vera e propria goduria!!!

Tu che collezionista sei?
Partiamo dal presupposto che sono un ignorante e leggo per divertirmi, per svago. Ho poca memoria, sono distratto. Se a tutto ciò aggiungi che voglio fare tutto subito e bene (da piccolo costruivo i modellini di aerei e navi che poi in poco tempo si scollavano, sfasciandosi completamente), beh tutto questo e tanto altro fanno di me un collezionista disincantato, superficiale. Anche quando vado a caccia, non posso paragonare l'attenzione prestata da Barbara (la moglie di Miky) alla mia: ancora oggi sono convinto di aver perso decine e decine di libri importanti. (ridiamo)

Perché sei diventato anche un venditore?
Per trent'anni io e mia moglie abbiamo avuto una nostra agenzia di licensing: ci affidavamo a un certo numero di disegnatori (nel periodo d'oro superarono anche la ventina) con le cui illustrazioni impostavamo più collezioni durante l'anno che presentavamo agli editori, cedendone i diritti di riproduzione per biglietti augurali, carta regalo, linee scuola, coordinati party ecc...

Un lavoro curioso... come c'eri arrivato?
Mmhh, per puro caso: iniziai a collaborare con un mio amico nel 1983 (dopo aver spaziato passando dal settore petrolifero, a Gamma Radio, a un tentativo di produzione di articoli da regalo di lusso in legno), famoso illustratore di quel settore, cercando di dare un taglio più professionale, commercialmente parlando, al suo lavoro. Dopo meno di due anni io e mia moglie decidemmo di partire con una nostra agenzia, senza grandi capitali a disposizione (a Milano si direbbe "in bolletta"), con due iniziali illustratori, con poca conoscenza del mercato, specialmente di quello estero. In tre anni il fatturato arrivò a una dimensione insperata, col 75% derivante dall'export. Ancora oggi, che questa avventura si è conclusa da quasi quattro anni, ricordo con orgoglio che per un po' di anni fummo l'unica agenzia italiana di questo tipo che esponeva alla Premiere Messe di Francoforte e specialmente in questi giorni di feste ci capita di vedere spesso vari prodotti abbelliti dai nostri disegni.

Da quanti anni vendi libri?
Nel 2010, stanco di passare più tempo a "tentare" di recuperare crediti, chiudemmo la nostra agenzia e iniziammo ufficialmente a dedicarci alla vendita di libri usati, principalmente di SF e Fantasy (prima si vendeva qualcosa per ripagarsi degli acquisti fatti per la nostra collezione). Aprimmo una ditta individuale, tutt'ora esistente, basata sull'e-commerce. Compro per poi rivendere e per, ormai ogni tanto, aggiungere qualche pezzo alla collezione. (sorride)

Vendi quindi soprattutto via Internet?
Sì, via Internet, anche se mi rendo conto di sfruttare al minimo le potenzialità della rete: come al solito devo pagare un tributo alla mia ignoranza. (guardate la cedolista di Miky, un file excel delle meraviglie, altro che ignoranza...)
In effetti non abbiamo un sito vero e proprio, non sfruttiamo canali come Facebook. Ci limitiamo ad avere una nostra cedolista in excel che viene ospitata in tre siti di nostri amici e tutti i nostri libri sono poi caricati singolarmente su Comprovendolibri.
Col trasferimento di tutti i nostri libri in un nuovo locale appena conclusosi, dal 2014 intendiamo dare una svolta importante alla nostra attività: riprenderemo le vendite su eBay, forse partiremo col tanto sperato sito e poi potrebbero esserci un'altra serie di piccole novità... vedremo un po'!

Chi sono i tuoi clienti?
Parliamo di un range molto vasto: dal lettore al collezionista, dal ragazzino curioso che ha iniziato, forse come me, copiando i genitori che leggono fantascienza, al lettore di mezza età che dopo decenni decide di completare quella specifica collana trovata nell'armadio e che apparteneva al babbo. Abbiamo anche un discreto numero di collezionisti nel nostro portafoglio clienti o anche di "esperti" del settore: devo spedire, per esempio, un libro di ufologia all'autore stesso che non ne trovava più una copia in giro!

Quando hai conosciuto Vegetti?
Nel 2003: Ernesto caricava tonnellate di schede nel database di Urania Mania, avvalendosi di tutti i dati già presenti nel "suo" famosissimo catalogo. Appena possibile spingeva tutti noi a collaborare e venni coinvolto mio malgrado. Mi trovai in poco tempo a cercare di gestire la vendita dei nostri disegni, a rincorrere libri su eBay, a caricare schede dati su Urania Mania, a discutere con Ernesto, perché lui era un perfezionista (assai duro ed esigente) e io no!

Strano... Pensa che io ho comprato il primo libro da te perché un amico mi ha detto: "se il libro che ti interessa ce l'hanno più venditori, prendilo da Miky1, perché è affidabile ed è anche il più preciso nella descrizione delle condizioni del libro"! E confermo: basta scorrere la tua cedolista per avere l'idea della tua precisione...
Io amo giocare con me stesso, e fornire un quadro del sottoscritto non proprio fedele alla realtà... (ammicca) Il Miky collezionista non è assolutamente il Miky venditore. Come venditore ammetto di tenere un atteggiamento alquanto pragmatico: dopo aver acquistato, specialmente on-line, decine e decine di libri descritti come "eccellente", "nuovo", "perfetto" e aver ricevuto delle vere... patacche, cerco di non incorrere nel medesimo errore fornendo i nostri libri.
Risento della difficoltà di poter contare su dati che mi permettano di arrivare a un prezzo realistico del libro: questo dovrebbe emergere dalla tiratura, dall'effettivo numero di copie presenti sul mercato, dalla sua qualità oggettiva, dal fatto che sia una prima edizione oppure successive ristampe. Non mi dilungo sulle carenze oggettive di questo mercato, ma secondo la mia opinione, tutti noi che partecipiamo a questo splendido gioco - venditori, acquirenti, collezionisti e lettori - navighiamo a vista.

Torniamo a Vegetti: vi siete conosciuti anche di persona?
Come già detto, l'ho conosciuto nel 2003, tramite Urania Mania. Poi ci siamo incontrati; ogni tanto gli portavo a Borgomanero qualche libro che gli mancava; siamo andati insieme a caccia di libri, a mostre tipo quelle di Bologna e Reggio Emilia, con le rispettive mogli; alla presentazione di qualche libro di SF qui a Milano e abbiamo fatto insieme più volte il viaggio per andare alla famose "Trifidate".
Poi ci fu il distacco di Ernesto, repentino e duro, da Urania Mania, dove arrivarono a festeggiare il fatto scrivendo in pratica che finalmente Urania Mania era stata "devegettizzata"... preferisco concludere con un no comment.
Ritornando alle Trifidate, lì vidi un Ernesto contento, anche di scontrarsi in battaglie dialettiche alquanto accese!!

Cosa sono le "Trifidate"?
Premettiamo che l'unica e vera Trifidata è quella che, sino al 2012, si è tenuta a Casale sul Sile, all'inizio di settembre, organizzata dal Trifide, al secolo Mauro Sbaraini, grande collezionista (è anche alto quasi un metro e novanta), persona squisita e simpaticissima (unico neo: è interista), e che conobbi dopo pochissimi giorni che mi ero iscritto a Urania Mania. Venne a casa mia qui a Milano per uno scambio libri, guardò molto velocemente i libri che avevo spolverato per l'occasione e mi disse: "Belli tutti quei Cosmo Oro e Cosmo Argento, peccato siano senza sovracopertina... dal punto di vista del collezionismo hanno valore ZERO!". Risultato: li ho ricomprati tutti, ebbene sì. Più di 250 libri...
Comunque, le Trifidate altro non sono che incontri tra collezionisti e amanti di libri di SF, provenienti da tutta Italia (da Scicli a Rovigo), della durata di poco più di due giorni. Cosa si faceva in quelle occasioni?? Accadeva di tutto: mercatino con scambio e vendite di libri, dibattiti sulla gestione di Urania Mania con sani incontri/scontri che si concludevano con sane e abbondanti mangiate, gite a Venezia e altri bei posti di quella bella regione!
Urania Mania era il filo conduttore principale e spesse volte, pur conoscendoci solo via chat o e-mail, e anche se ci si incontrava per la prima volta, era come se avessimo passato, da anni, intere serate a giocare a scopa d'assi!!
Caro Internet, oggi tutto è più veloce, dannatamente più... imprevedibile. Sicuramente un grosso cambiamento, per quanto mi riguarda.

Un cambiamento positivo, no?... per chi ha interessi di nicchia ancora di più!
Sai meglio di me che ci sono opinioni molto diverse in merito. Se pensi che questa intervista, per esempio, si poteva svolgere seduti ai nostri computer, direi che il vecchio sistema di vedersi personalmente appena possibile sia ancora il migliore!! Ciò non toglie che poter inviare e ricevere informazioni, opinioni, foto in tempo reale e all'altro capo del mondo, sicuramente ha il suo fascino! Penso che abbiamo scoperto solo la punta di un iceberg di cui non conosciamo né la dimensione né, di conseguenza, l'eventuale pericolosità!!

Vegetti però l'hai conosciuto grazie a Internet!
Sì, anche se lo scambio d'informazione via chat o e-mail mi costava parecchio: preferisco parlare che scrivere e sapendo che Ernesto amava ricevere dati sintetici e perfetti, spesse volte ho avuto dei piccoli problemi di comprensione. Ancor di più se il dialogo avveniva per chat! Non sottovalutare questo aspetto: nelle chat bisogna scrivere in fretta... io alle chat su Urania Mania partecipavo volentieri, ma ero (e sono) alquanto lento.

La domandona: che fine farà il libro di carta?
Diventerà come una tazzina di Limoges del '700. Un prodotto da collezionismo. Le abitazioni sono sempre più piccole, lo spazio a disposizione per i libri sempre meno, ergo l'e-book la farà da padrone. Nel futuro vedo il libro chiuso in una bacheca o in una camera iperbarica per cercare di mantenerlo integro! Ogni tanto ti metterai i guanti e lo sfoglierai, come si fa attualmente in un museo e in una biblioteca sfogliando un tomo del '500. Spero i-m-m-e-n-s-a-m-e-n-t-e di sbagliarmi.

Qual è il primo libro di fantascienza che hai letto?
1984: avevo dodici anni e mia mamma mi aveva detto di non leggerlo, perché non era un libro facile. Io naturalmente ho fatto subito il contrario, come da 64 anni a questa parte mi capita. Poi mi sono chiesto il perché del divieto della mamma: mi sembrava tutto chiaro. Ma in realtà non avevo capito niente, e lo compresi quando vissi alcune situazioni lì descritte.

Raccontami qualche episodio bizzarro sui tuoi clienti...
Un atteggiamento bizzarro, meno di quello che possa sembrare, è quello di farsi spedire i libri all'indirizzo dei genitori o del fratello, per poi andare a ritirarli poco alla volta. Perché? mi chiederai. Beh meglio nascondere il più possibile nuovi ingressi nelle librerie alla propria moglie. Il più delle volte questi tentativi naufragano miseramente, perché quando mi capita d'incontrarli con le rispettive mogli, queste mi dicono: "Mio marito NON smette mai d'acquistare libri!!". Una delle cose più strane fu la richiesta d'acquisto di due Omnibus Gialli della Mondadori: l'acquirente mi scrisse che li voleva perché erano rispettivamente proprio la ventiduesima e la ventisettesima edizione. Alla mia domanda del perché gli interessassero proprio quelle ristampe, mi rispose dicendo che di tutti gli Omnibus Gialli usciti, aveva non solo le prime edizioni, ma anche tutte le ristampe successive, e questo per ogni libro di quella collana. In pratica, poco più di 150 titoli si erano trasformati in non so se 2.000 o 3.000 volumi in libreria!

Fammi degli esempi di pezzi rarissimi...
Rarità nel nostro mercato... per me una rarità è un libro di cui "si dice" essercene pochissime copie. Direi: gli 8 Giro Planetario, i 2 Fantavventura, i 2 Astroman, i 3 Galassia Landini, Uovo d'angelo, il n. 3 dei Nebula/De Carlo più alcuni altri, sicuramente, che non ricordo al momento.
Tutte collanine edite tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '70. Vi sono poi libri rari anche in edizioni molto più recenti, vedi il numero "fantasma" dei Cosmo Oro (n. 192), La mente di Shar, edito dalla Nord, che venne ritirato dal mercato per scadenza dei diritti d'autore: ancora oggi non è chiaro quante siano le copie rimaste sul mercato. Altra cosa sono le fanzine: edizioni amatoriali, uscite spesso in tirature limitate (da 60 a 150, 200 copie) e ciclostilate, per arrivare a esempi come Futuria fantasia, uscita come Numero Unico nel 1963. Erano una risposta "a chi giudica male il genere (SF), a chi non pensa possano esistere pubblicazioni amatoriali.." come scrisse la redazione di Hyper nel presentare lo "speciale Fanzine Italia 1989". Tutto estremamente pionieristico, anche se il Vegetti non mancò di sottolineare che erano pubblicazioni piene di imprecisioni (e se me lo diceva lui...). Comunque molte avevano un taglio alquanto polemico e, classico di quei tempi, con una presenza importante di commenti più politici che letterari.

Alcuni titoli?
Dark Star, Follow my dream, Hyper, Klaatu, Rune, Sirius, Yorick, Future Shock, La spada spezzata, Loculus, Star Trek Italian Club, Yeah.

Come venivano distribuite?
In abbonamento, o ritirate direttamente da chi poteva farlo. Spesso c'era un numero "0" inviato agli amici, in cui si preannunciava l'uscita del n. 1 della pubblicazione x e si chiedeva di inviare una determinata somma a copertura dell'uscita di un tot di numeri. Divertente era lo scambio di commenti, raggruppati nel tipico angolo della Posta, tra i vari lettori e amici (!?). Ti manderò la foto di una pagina interna del n. 1 di Loculus con i commenti giunti in redazione dopo l'uscita del numero zero.

01 loculus

La posta su Loculus n. 1 con i giudizi di Vittorio Curtoni, Giuseppe Lippi e Danilo Arona.

Fantascienza e politica erano trattate separatamente?
No, erano, come capitava a quei tempi, mischiate. Penso proprio di non svelare un segreto nel dirti che Vegetti era di destra: da quello che mi disse furono tempi di polemiche e discussioni infuocate!
Per ritornare però alle fanzine, mi sarebbe interessato esaminare con calma la collezione della Biblioteca di Via Senato, qui a Milano, che mi dicono essere la più completa d'Italia. Senza arrivare a questi livelli, vi sono molti collezionisti "orsi", molto più di quello che si possa pensare, che, sconosciuti ai più, hanno delle collezioni di libri e documentazioni SF non solo rari, ma anche in condizioni splendide.

Ti pare strano che non le esibiscano perché il collezionista ama mostrare i propri "gioielli"?
Dieci anni fa andai a Vicenza da un professore in pensione, che voleva vendere la sua collezione di libri di fantascienza. Nel farmi vedere i suoi libri, sicuramente tenuti con amore, mi disse che pochi sapevano che lui leggeva libri di fantascienza, perché dalle sue parti si diceva che "chi legge fantascienza non è proprio tanto giusto di mente"!! Nella sua libreria nel salotto erano esposti i libri di narrativa della moglie, mentre i suoi libri di fantascienza si trovavano in un'altra stanza. In poche parole, in bella mostra c'era solo la narrativa "alta", la letteratura "buona"! La fantascienza era letteratura cattiva...

Anche oggi?
Sì, penso che anche oggi la fantascienza sia considerata una letteratura di terz'ordine.

Che fine ha fatto la fantascienza? Morta?
Mah, vent'anni fa i titoli di fantasy era numericamente inferiori a quelli di fantascienza, poi arrivarono i film di Il Signore degli Anelli, Harry Potter, la saga televisiva di Martin e oggi come oggi i titoli di fantasy soverchiano di gran lunga quelli di fantascienza, direi in un rapporto di 10 a 1. Di certo l'uscita di film apprezzati dal pubblico incide, come sempre, anche sulla vendita di libri. L'uscita di Avatar è stata un successo e l'ho visto subito, perchè la richiesta di libri di SF aumentò immediatamente, così come all'uscita del primo episodio dello Hobbit, se avessi avuto 100 copie del libro, al Salone di Milano dell'anno scorso le avrei vendute tutte. Questo capitava anche quando trattavo i disegni, ovviamente: il successo di un film determina la riuscita o meno del relativo merchandise.

Cosa ti chiedono in questo momento?
Libri dei generi che tratto, SF, Fantasy, Horror, Gialli e qualcosina di Ufologia, sempre nella fascia di prezzo medio/basso. Fortunatamente sembra esserci un piccolo riciclo nell'area lettori "giovani", mentre collezionisti di questa fascia d'età si contano sulle dita di una mano.

Giovani quanto?
Venti-venticinque anni.

Cosa leggono?
I classici della fantascienza. Simak, Heinlein, Jack Vance, Asimov - certo... ma molti altri mi chiedono libri di generi fantascientifici che non amo molto e che non conosco perfettamente. Ne conosco titoli e autori, ma niente di più. Non parliamo poi del genere che definisco ultrascientifico, dove concetti di matematica quantistica vengono propinati come patatine: non conosco, non capisco e quindi spesso non riesco a finirli... forse in futuro, quando dovessi reincarnarmi in un matematico premio Nobel!!!

Nemmeno io li capisco...
Nella brevi biografie degli scrittori presenti in una delle prime antologie di SF in Italia (Fantascienza: terrore o verità? Del 1963 o 1964, mi sembra), la curatrice Roberta Rambelli, oltre che fornire alcune curiosità (che Heinlein fosse proprietario di una miniera d'argento che non riuscì a vendere perché il potenziale acquirente venne assassinato e che "ha fatto amicizia con otto assassini" mi ha davvero incuriosito), fa ben capire di non stupirsi che la preparazione scientifica aiuti il lavoro di uno scrittore di fantascienza.

Roberta Rambelli?
Sì, grandissimo personaggio nel mondo della fantascienza italiana: ottima traduttrice nonché scrittrice di fantascienza, il tutto fatto sempre sotto vari pseudonimi, sempre maschili. Molti suoi libri furono pubblicati dalla Ponzoni.

Una donna...
... eccezionale, che "sapeva". Fu la curatrice di collane storiche qui in Italia: Galaxy, Galassia. Ha anche creato la collana S.F.B.C., molto sottovalutata dalla nostra comunità!! Nel catalogo di Ernesto (e dove altro ...) sono catalogati tutti i suoi pseudonimi, se vuoi leggere qualcosa di suo.

Il catalogo Vegetti rimane IL punto di riferimento...
Sì... io mi ci perdevo e l'Ernesto mi trattava male perché mi diceva che non mi mettevo d'impegno.

Che fine ha fatto la biblioteca di Vegetti?
Se per biblioteca intendi la sua collezione, in uno dei nostri incontri, a Bologna - eravamo seduti a un tavolo al ristorante con tanti altri amici presenti - l'Ernesto, alla presenza di sua moglie, disse: "Il giorno che non ci sarò più, cara Stefania, parla con Miky". Io feci dei segni di scongiuro incredibili, non troppo educati, e l'Ernesto si mise a ridere. Dopo poco più di un anno e qualche mese Ernesto se ne andò, nel 2010. Dopo un mese Stefania mi contattò per parlare del catalogo di Ernesto, e poi a luglio di quell'anno iniziammo a mettere in vendita la collezione. Stiamo facendolo con calma, tant'è che il suo studio è ancora pieno di libri. Certo, avrei avuto piacere di andare in un locale bellissimo, curato, arieggiato, pulitissimo e vedere la collezione di Ernesto schierata bene, catalogata, magari insieme ad altre collezioni altrettanto importanti... ma non è stato possibile. Creare una Fondazione, con tutte le basi legali e finanziarie, non è una cosa che si possa creare così, per magia.

E il catalogo?
È fermo dal 2010, da quando Ernesto ci ha lasciato. Secondo no comment. (ghigno cattivissimo, reticente. Più tardi, inter nos, Miky mi spiega la storia) Passiamo ad altro, parliamo anche dell'aspetto politico, o di quello calcistico se vuoi...

Preferisco l'aspetto politico...
Ernesto era un uomo di destra in un settore, la fantascienza, in cui - a quanto ne so - era in netta minoranza... Ciò non toglie che io abbia trovato, nel suo vastissimo materiale, buste provenienti dalla redazione dell'«Unità» con i ritagli di articoli che si riferivano al mondo del Fantastico, per non parlare di riviste con articoli molto particolari, quali un'intervista di Evangelisti a Cesare Battisti (Carmilla del 1997, mi sembra). Non è un segreto che Ernesto dichiarasse: "Bisogna essere documentati su tutto". Comunque ho letto con interesse quell'intervista.

Ernesto ti ha aperto un mondo...
Sì, e mi ha fatto conoscere molte persone, anche, è stato un grande aiuto... la mia cedolista la trovi su alcuni link, tra cui quella della Gilda dove Ernesto mi ospitò per primo dopo che avevo avuto una breve ma forte discussione in Urania Mania e avevo deciso di togliere tutti i miei libri sul loro scambio/vendita pur essendo, in quel momento, l'unico sistema che avevo per venderli. Lui mi diede subito ospitalità, seguito poi da Joecool e Jommy Cross: non posso altro che esprimere loro pubblicamente il mio ringraziamento. Comunque, ancora oggi mi fa piacere leggere sulla Gilda, come introduzione alle nostre cedoliste, il commento di Ernesto: "L'incomparabile Michele. Il mercante più economico della rete". Mi ricordo sempre la risata che si fece per aver usato il termine "mercante". Questo commento è sempre lì, e quando lo leggo mi pare di sentire ancora la sua risata e, comunque, devo essergliene grato.

E io sono grata a Michele per il suo bel racconto. Se volete contattarlo:
miky1@diendelle.it

Le sue cedoliste le potete richiedere via e-mail oppure scaricarle direttamente da: