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I tre grassoni, di Jurij Oleša

Lunedì, 16 Ottobre 2017

Non conoscevo Jurij Oleša, tantomeno il suo I tre grassoni, ma complice una bellissima copertina di Karel Thole e un titolo che mi incuriosiva, ho deciso di procurarmi questo libro, edito in Italia per la prima volta nel 1969 da Il Saggiatore.

Pochi mesi dopo, anche Einaudi pubblicò il medesimo testo, con l’aggiunta di Invidia, un romanzo breve considerato il capolavoro dell’autore russo. Non si conosce il motivo di questa curiosa sovrapposizione editoriale, né come sia stata risolta la questione dei diritti d’autore, ma resta il fatto che nello stesso anno, ben due versioni de I tre grassoni trovano spazio sugli scaffali delle librerie, con caratteristiche e traduzioni ben diverse. L’edizione Einaudi possiamo immaginarla rivolta ad un pubblico più maturo, visto che la presenza nel libro di Invidia, testo scritto con un’originale tecnica che narra del conflitto tra mondo russo prerivoluzionario e il nuovo ordine1, rende la lettura meno semplice. Al tempo stesso, la casa editrice Il Saggiatore inserì I tre grassoni della collana Ragazzi, scevra di Invidia, commissionando anche al grande disegnatore olandese Karel Thole la realizzazione di stupende tavole illustrate a corredo del testo, a supporto di un pubblico più giovane e meno preparato a saper leggere “tra le righe”.

Due scelte editoriali opposte, che non riesco a spiegarmi e che a puro titolo di curiosità sarebbe bello conoscere. Ѐ rilevante segnalare, in quest’ottica, come a distanza di trent’anni, nel 1989 Salani pubblicò nuovamente il libro, inserendolo ancora in una collana per ragazzi, a dimostrazione del fatto che probabilmente in Italia questo romanzo breve è percepito come una lettura leggera. Il linguaggio adottato e l’ambientazione hanno una certa aria fiabesca e in Italia tutto ciò che è fiabesco finisce per essere indirizzato ai bambini2, con risultati che spesso sconcertano. L’elenco potrebbe essere lungo, magari un giorno ci torneremo sopra, ma a mio avviso I tre grassoni affronta tematiche tutt’altro che infantili.

Con le dovute differenze, sia Invidia che I tre grassoni toccano il tema del conflitto, di quella rivoluzione che sconvolse la Russia esattamente un secolo fa e che mutò l’ordine mondiale delle cose: in entrambi i casi Oleša ne mimetizza il contenuto, rendendolo meno evidente e sfacciato, con il risultato - già evidenziato sopra - di considerare il secondo un libro per bambini. Errore, I tre grassoni si serve di un linguaggio apparentemente innocuo per descrivere uno scontro tra due mondi, quello dei tre grassoni che detengono il potere e quello di tutti gli altri, gli abitanti della città che ad un certo punto decidono di ribellarsi, di mettere in scena una rivoluzione, anzi, quella Rivoluzione che impressionò in modo indelebile e risolutivo il suo universo psicologico, intellettuale e morale3, tanto che sia Invidia che I tre grassoni vertono su questo argomento, che Oleša visse in parte in prima persona e nei quali oltre a descrivere avvenimenti collettivi, gli individui hanno un ruolo importante e fondamentale. Perché nonostante tutto, sono le persone a fare la differenza, siano essi piccoli bambini o grandi dottori.

La trama de I tre grassoni è semplice al punto da giustificare almeno, in parte, la scelta di pensarla adatta ad un pubblico di non adulti, con una chiara e netta identificazione dei protagonisti, del bene e del male, dei grandi e dei piccoli, di chi sfrutta e di chi viene sfruttato. Alla fine il popolo trionferà e questo è quello che conta, ciò che deve giungere chiaro e forte a chi legge il libro, quasi fosse propedeutico ad una corretta interpretazione della rivoluzione russa e del comunismo: edulcoriamo il tutto, che giunga solo il meglio, senza violenza, senza sangue, alla fine la giustizia sociale trionfa sempre. Non è tutto oro ciò che luccica, il tempo rende giustizia, tanto che nei pochi anni intercorsi tra I tre grassoni ed Invidia, qualcosa cambia, tanto che per Invidia Oleša cambia registro, diventa più critico, trasforma il proprio linguaggio, non più fiabesco ma diretto, quasi critico nei confronti della madre patria. Tanto bastò per metterlo nei guai, visto che anni dopo finì nei famigerati gulag e solo anni dopo venne riabilitato e le sue opere ristampate.

Questa recensione, ormai è evidente, tocca molto da vicino anche la sua opera più famosa, pubblicata nel 1927 con il titolo di Zavist´, Invidia, che consentì ad Oleša di stampare nel 1928 anche Tri tolstjaka (I tre grassoni), romanzo che cronologicamente aveva scritto quattro anni prima, nel 1924. In entrambi i romanzi trova posto l’evento cardine per uno scrittore russo di inizio Novecento, la Rivoluzione, con la discriminante che Oleša prese parte alla rivolta del popolo come volontario nell’Armata Rossa, all’età di 18 anni. Vuoi per esorcizzare, vuoi per elevare quegli eventi a fatti non di solo sangue, Oleša ha utilizzato le parole e lo stile per camuffare il tutto, per nascondere tra le righe quegli avvenimenti, quasi ne avesse pudore. Come detto, Einaudi pubblicò nel 1969 in un'unica edizione entrambi i lavori di Oleša, per cui è inutile che aggiunga come possiate con un unico investimento leggervi sia Invidia che I tre grassoni. In definitiva, I tre grassoni è una lettura piacevole, che consiglio a grandi e piccini, perché... l'unione fa la forza!

  1. Oleša, Jurij Karlovič. Enciclopedia Treccani.
  2. Jurij Oleša - I tre grassoni. Un anno di libri.
  3. Tipologia spaziale e mondo della fiaba nei Tre grassoni di Jurij Oleša, di Adalgisa Mingati, Europa Orientalis n.15, 1996.

Scheda del libro

  • Titolo: I tre grassoni
  • Collana: Ragazzi
  • Autore: Jurij Oleša
  • Pagine: 154
  • Editore: il Saggiatore
  • Anno: 1969