Fantascienza

Il futuro al guinzaglio, di Muriel Box

Venerdì, 17 Giugno 2016

In una Londra del 2078, descritta in modo ingenuamente futuribile, un gruppo di operai ritrova un uomo ibernato da oltre un secolo. Fin qui sembrerebbe l'incipit di un romanzo come molti, tuttavia Il futuro al guinzaglio si discosta nettamente dal filone della FS distopica inglese, raccontando le disavventure di un uomo del Ventesimo secolo (o meglio, degli anni sessanta del ventesimo secolo) in una società interamente dominata dalle donne.

Il protagonista, David Thornhill, brillante chirurgo plastico, scopre di essere scampato per miracolo a una catastrofe nucleare, sperimentando un'innovativa tecnica d'ibernazione messa a punto dal padre, ritrovandosi così in un'Inghilterra repubblicana retta da un presidenzialismo autoritario che rimanda a echi vagamente orwelliani, dove, per una strana legge del contrappasso, i rapporti tra i due sessi risultano completamente ribaltati e le dinamiche sociali sembrano improntate a modelli antecedenti la Seconda guerra mondiale: le donne ricoprono ruoli di rilievo in ogni ambito, mentre gli uomini sono relegati a lavori manuali o rassegnati a svolgere la mansione di "angeli del focolare", occupandosi dell'accudimento dei figli e della conduzione domestica.
I problemi che hanno sempre afflitto la civiltà occidentale sembrano superati: in questa strana Londra post-atomica non vi è quasi criminalità, i mezzi di trasporto sono totalmente ecologici e persino la guerra sembra un lontano ricordo.

Ma le sorprese per David non finiscono qui. Dopo il primo sconcerto e le ovvie difficoltà a districarsi in un contesto totalmente alieno, il protagonista scopre che dietro questo nuovo ordine di pace ed armonia, imposto in seguito alla catastrofe che ha quasi totalmente spazzato via la popolazione mondiale, gli uomini sono stati privati persino del diritto di voto, al fine di evitare che la loro congenita aggressività li porti a ripetere gli stessi errori, con il rischio di far ripiombare il mondo in quella che viene chiamata "l'era della pazzia".

Arrestato per essersi trovato casualmente coinvolto in una manifestazione organizzata dai "movimenti maschilisti", David inizierà la sua battaglia, combattuta con mezzi esclusivamente verbali, per veder riconosciuta la totale parità di diritti tra uomini e donne.
Muriel Box (1905-1991), già vincitrice di un Premio Oscar per la sceneggiatura del film Il settimo velo, esordisce a sessant'anni come narratrice, pubblicando nel 1964 Il futuro al guinzaglio (The Big Switch), un'opera che, pur ponendosi a pieno titolo nel filone della fantascienza cosiddetta "distopica", si discosta nettamente dai toni cupi e talvolta apocalittici di altri autori del Regno Unito.
La corposità dei temi affrontati è svolta con estrema leggerezza, una leggerezza che non è comunque sinonimo di superficialità, grazie a dialoghi frizzanti e a situazioni che rimandano al vivere quotidiano, con gli uomini perennemente costretti ad accettare il ruolo di "sesso debole": la difficoltà a farsi riconoscere le proprie capacità professionali, il rassegnarsi a vedere nel matrimonio l'unico mezzo di sostentamento o il dover subire un atteggiamento sessualmente "predatorio" da parte di donne economicamente realizzate.

Se Orwell, nel contesto della Guerra Fredda, tentava di mettere in guardia il mondo dai pericoli di un regime massimalista e totalitario, dove l'individuo veniva controllato in ogni momento della sua vita, e John Wyndham, con l'apocalittico Il giorno dei trifidi, esplorava i lati peggiori della natura umana di fronte al collasso della società, Muriel Box prende di mira con ironia quella che, cinquant'anni fa, era considerata la società "moderna", nella quale, scavando un po' dietro una facciata di benessere, le relazioni tra i due sessi e il ruolo della donna rimanevano fermi all'età vittoriana. Tutto questo senza mai abbandonare toni pacati, quasi indulgenti, come se non volesse dare al lettore l'impressione di avere una piena consapevolezza della gravità del tema affrontato, ma preferisse limitarsi al puro divertissement. Dietro quello che sembra un semplice gioco, Muriel Box riesce a veicolare in modo estremamente incisivo il suo messaggio di base anche al pubblico maschile: non esisterà mai un Mondo perfetto se una parte della società ha meno diritti di un'altra e se non viene raggiunta la totale uguaglianza tra gli individui.

Un messaggio ancora attualissimo, come ci dimostra la cronaca di ogni giorno, dove dopo decenni di battaglie si nota quanto il Mondo Occidentale sia ancora permeato di una fortissima dose di maschilismo, per nulla scalfito dall'evoluzione della società.

Scheda del libro

  • Titolo: Il futuro al guinzaglio
  • Sottotitolo: Le avventure di un uomo del XX secolo, in una società interamente dominata dalle donne
  • Collana: La Bussola SF
  • Autore: Muriel Box
  • Traduttore: Mirco Valli
  • Pagine: 256
  • Editore: La Tribuna
  • Anno: 30 Agosto 1966

Libri per genere: